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IL TARTUFO

I funghi (e quindi i tartufi) non sono vegetali come gli altri, e la simbiosi non accomuna tutti i funghi: molti di essi vivono a spese delle piante (parassiti), altri si nutrono di organismi morti (saprofiti). I tartufi invece sono tutti simbionti, e la simbiosi è di tipo micorrizico: la micorriza è costituita dalle micelio del tartufo (la parte vegetativa, costituita da filamenti detti "ife") che avvolge le radici della pianta ospite, e siccome si tratta di simbiosi entrambe le parti ne traggono vantaggio: il tartufo riceve sostanze nutritive dalla pianta che lo ospita e in cambio gliene da' altre. La parte che comunemente chiamiamo tartufo è in verità solo il corpo fruttifero, composto da una "buccia" (peridio) e dalla polpa (gleba). Se osserviamo la gleba vediamo che è formata da filamenti che avvolgono delle capsule (aschi) che contengono le spore, e che dopo la maturazione provvedono a "inseminare" il terreno circostante. Purtroppo la fertilità non è alta, ed è sempre più difficile trovare le condizioni necessarie allo sviluppo: la più importante è la presenza di un bosco, meglio se curato e sfoltito così ci sono sempre piante nuove che sviluppano altre radici; il bosco deve avere piante adatte alla simbiosi, l'inverno non deve essere troppo rigido nè l'estate troppo secca.Ci vogliono anni perchè si sviluppi il corpo fruttifero, il tartufo bianco di Alba ne impiega almeno dieci.In Piemonte vivono almeno tre specie di tartufo degne di nota:

Tuber brumale Vittadini: (Trifola nera, nord e centro Italia, colore nero, gleba scura con venature bianche, profumo di noce moscata, maturazione genn-mar, terreni calcarei, Carpino Quercia Nocciolo Frassino)
Tuber aestivum Vittadini: (Tartufo d'estate, nord e centro Italia Campania, colore bruno-nerastro, gleba giallo-brunastra con venature bianche, profumo di fungo, mag-nov, terreno boscoso, Quercia Rovere Roverella Spinosa Pino Carpino Frassino Nocciolo ) 
Tuber magnatum Pico: (Tartufo bianco d'Alba, Francia meridionale Piemonte [Langhe Roero Monferrato Collina torinese] Marche raro in Toscana Emilia-Romagna Umbria, colore ocra, gleba bianca o giallo-grigiastra con sottili venature bianche fittamente ramificate, profumo aromatico delicato e gradevole, ott-dic, terreno argilloso e marnoso-sabbioso,Pioppo Quercia Salice Tiglio 200-600m).
Come si vede il Piemonte non è l'unica regione italiana in cui cresce il tartufo bianco, infatti la specie è la stessa del tartufo di Acqualagna nelle Marche, il quale ha una consistente produzione; ma qualche differenza, probabilmente da imputare al clima e all'ambiente, esiste; semplicemente il bianco d'Alba è più conosciuto.
Il Tartufo d'Alba
La raccolta del tartufo bianco d'Alba va da settembre a dicembre, ma quello di settembre è meno profumato e gustoso; per trovarlo si usa il fiuto di uno o più cani spesso meticci e piccoli che sono stati sottoposti ad un lungo addestramento e a un continuo allenamento. Si cerca soprattutto di notte perchè l'aria è più pura, con meno odori che di giorno, perchè ci sono meno animali nel bosco a disturbare i cani, e soprattutto perchè così nessuno vede il luogo dove sono stati trovati.

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